Lidia Ester Cecchi
Sono un'artigiana argentina, mi piace definirmi "bambolaia" di mestiere.
La mia attitudine pratica e la mia creatività mi hanno portata, quando mia figlia era piccola, a decidere di unire le mie capacità alla mia passione per il mondo infantile, iniziando a dar vita ai personaggi della nostra fantasia. È così che sono nati la rana gigante, il gatto, i morbidoni, mamma giraffa e le giraffine, la bambola Anna e i suoi amici.
Contemporaneamente ho iniziato a fare i primi mercati in giro per la Toscana, riscuotendo un certo successo. Le altre creature hanno preso vita quasi come d'incanto quando ho deciso di aprire la mia bottega laboratorio a Porto di Mezzo, nel 2000.
Da allora, dietro alla porta turchese, do libero sfogo alla creatività, taglio, cucio, sbaglio, scucio e ricomincio da capo, fino a quando non sono pienamente soddisfatta del risultato.
La mia bottega è così diventata un imperturbabile rifugio dagli eventi esterni, un luogo dove l’immaginazione prende la forma concreta di un animale o di un pinocchio, e la morbidezza del cotone e dell’ovatta, è un angolo di mondo fuori dal tempo: forbici e ago, radio e macchina da cucire.
Mi diverto a sperimentare forme e tecniche diverse, recuperando i materiali che le fabbriche di moda della zona butterebbero via: camoscio e pelle diventano scarpe e borse per le bambole, lana del casentino che si trasforma in una pecorella, e così via…
Do vita a ciò che mi passa per la testa, e provo ad esaudire anche i desideri altrui r
realizzando anche pupazzi su commissione. Il segreto? Non avere fretta e divertirsi.
"E' una porta turchese a segnare il confine tra il magico ed il reale"
- Intervista a Metropoli del 3.04.2009.
- FAI CLICK SUGLI ARTICOLI PER LEGGERLI! -